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Il calorismo

Manifesto del “Calorismo”

“Un manifesto è una dichiarazione pubblica che definisce ed espone i principi e gli obiettivi di un movimento o di una corrente politica, religiosa o artistica e di coloro che decidono di aderirvi”. 

‘Non è colore, ma calore’

Questo è il motto del Calorismo e nasce nel giugno 2016, qualche anno prima ancora del termine “Calorismo”. Viene ideato e usato dall’artista Giuliano Negretto durante le varie esposizioni nelle piazze, quando i ragazzini chiedevano se quello che vedevano era frutto del colore e lui semplicemente rispondeva: “no, non è colore ma è calore…” e continuava a spiegare la tecnica e le origini. Da qui l’origine del motto ‘Non è colore, ma calore’.

Quadro Storico

In un periodo dove tutto è meccanizzato ed elettronico, dove si fa tutto al computer mentre la manualità sta sempre più scomparendo, dove non viene più insegnata ai giovani l’esperienza manuale e tanto meno viene tramandata da padre in figlio come si usava un tempo, ma dove il mondo del digitale e del guadagnare senza far fatica ha preso il sopravvento, si contrappone una ricerca angosciante e disperata di personale, di ragazzi che abbiano semplicemente il desiderio di lavorare e imparare un mestiere manuale, che non richiede esperienza pregressa.

Questo avviene in tantissimi settori artigianali e anche le scuole hanno meno iscritti in questi settori .

Si è perso l’interesse nelle attività lavorative manuali, la volontà di imparare un mestiere che diventi la professione, la specializzazione, il riuscire a realizzare qualcosa. Troppo impegno in proporzione al ritorno che ci si aspetta: forse è questo il punto di vista dei giovani, e forse non hanno tutti i torti; aprire una società o lavorare da libero professionista al giorno d’oggi è da temerari. Tasse, normative di sicurezza, permessi e sicurezze sull’ambiente, burocrazia che demotivano chi vorrebbe intraprendere un’attività artigianale. Nel 2008 ebbe inizio un’importante crisi economica e produttiva in tutta Italia, come pure in Europa. La direzione politica favorisce molto poco o per nulla le micro attività, i pilastri della nostra storia lavorativa, sociale e culturale, che si stanno via via decimando in questo particolare periodo storico. Nel campo artistico il “far arte” è spesso concettuale, provocazioni con installazioni o con l’uso inconsueto di certi materiali e tecnologie, tipico dell’arte contemporanea. Probabilmente anche questo deriva dal fatto che c’è meno esperienza pratica, mancano prodotti artistici che siano la testimonianza di quella manualità eccelsa tipica degli artisti italiani di un tempo. Si preferisce operare con il PC, il CNC e tutti gli altri supporti tecnologici. L’arte pertanto è diventata più concettuale, c’è meno creatività manuale.

Che cos’è il Calorismo

Il Calorismo è una parola coniata dall’artista Giuliano Negretto per rappresentare la sua arte, in quanto non trovava una corrente artistica in cui identificarsi. Il “Calorismo” è un tipo di arte che Negretto ha sviluppato. “Non è colore, ma calore” è il motto della sua arte, in quanto i colori vengono sviluppati dal calore della fiamma ossidrica. Il Calorismo, oltre a sfiammare per colorare, serve a modellare e plasmare a fuoco e a caldo, dando così, molto spesso, quel tocco di movimento e dinamicità tipico del Futurismo. Il calore permette quindi di passare da un materiale freddo e inerte come l’acciaio alla realizzazione di opere uniche e suggestive fatte di movimento e soprattutto di colore. Il Calorismo dona emozioni positive, brio, vivacità, calore e colore.

Come e dove nasce

A fine 2009 si cominciano ad intravedere le prime sfiammate sull’acciaio, qualche sporadico quadro in acciaio con le prime tecniche del Calorismo. Mancano ancora nove anni prima di definirla tale. Negretto inizia dapprima nell’officina degli amici, dove lavorava come artigiano: dopo il lavoro, spesso fino a notte fonda (il momento migliore secondo l’artista per creare e sviluppare nuove idee). Comincia così a sperimentare e a creare i primi quadri in acciaio, poi sempre più prodotti artistici, con l’ausilio delle strumenti che utilizzava nel suo lavoro. Successivamente, grazie alla grande disponibilità dell’amico Andrea Cozza che lo ospita fornendogli lo spazio nello storico sito dell’impresa edile di famiglia, ha la possibilità di creare oggetti d’arte e di esporle per una spettacolare mostra permanente, allestita sia nel solaio dello stabilimento sia nel giardino, lungo una strada molto trafficata. L’artista comincia sin da giovane a lavorare, prima come apprendista batti lamiera in carrozzeria, poi come dipendente fabbro, apprendendo così le vere tecniche della forgiatura del ferro battuto e l’uso del maglio. Poi, divenuto un abile artigiano, frequenta e lavora presso un carpentiere dove impara i vari usi e tecniche dell’acciaio inox, sia per l’arredamento sia per per costruzioni strutturali. Tutto questo in un arco di tempo di circa 23 anni di lavoro. Mentre lavora Giuliano intraprende anche degli studi per la sua formazione personale ed artistica. Comincia a capire meglio se stesso e gli altri, l’estetica e l’arte. Dopo circa dieci anni,  l’artista si accorge anche di aver avviato un nuovo ed originale stile artistico, una tecnica e una filosofia tutta nuova. Nasce cosi l’esigenza di definire questo nuovo stile. Siamo nel settembre del 2019 quando l’artista Giuliano Negretto nomina per la prima volta il ” Calorismo” come nuovo stile.

Perché nasce

Il Calorismo nasce soprattutto per l’esigenza di distinguersi dalle attuali correnti artistiche che non rispecchiano né le tecniche né la filosofia di Giuliano. L’obbiettivo della sua arte è far provare emozioni positive alle persone.

I valori

C’è la necessità di ritornare a riscoprire la grande maestria, di cui la storia Italiana è piena, la manualità abbinata all’esperienza ed il gusto estetico tipico della cultura italiana. Questo è il ruolo del Calorismo: rimettere in campo la nostra storia e maestria, ma con materiali attuali e indistruttibili, i più resistenti all’usura, il tutto abbinato all’estetica, con maestria ed eleganza.

Gli obiettivi

L’obbiettivo principale è quello di suscitare emozioni positive e curiosità a chi osserva o possiede tali opere. Trasmettere del vero Calore di emozioni. Voler dare forza, brio, gioia per affrontare la vita, dato che molte sono le difficoltà che accompagnano l’uomo ogni giorno. Il Calorismo vuole essere un vero e tangibile supporto artistico ed estetico a favore del miglioramento dell’ambiente che circonda le persone.

Le potenzialità

Materiali, tecniche, soggetti diversi e molto altro possono essere usati nel Calorismo. Donare calore oltre che per colorare, ma anche per emozionare e suggestionare il semplice osservatore, senza pretendere che sia un esperto d’arte. Il Calorismo dimostra che si può fare ancora molto con le idee e dei semplici pezzi di metallo; può essere un’idea che anche per i giovani che potrebbero sperimentare e perfezionare. Influenze e relazioni con altri movimenti artistici. Nei primi anni della sua attività Negretto s’interessa al Futurismo per la sua dinamicità e movimento, piuttosto che all’arte contemporanea troppo concettuale. Così comincia ad identificarsi in parte con questo movimento, ma lo chiama “New-Futurismo”, visto che per altri aspetti non lo rappresentava appieno. Nel frattempo continua a sviluppare nuove creazioni, piccole e grandi, affinando sempre più le tecniche. A settembre del 2019, dopo una conversazione con l’amico Loris Codiglioni, e valutando i vari aspetti artistici, sviluppa e definisce questo nuovo stile.

Opera rappresentativa

Negretto sta lavorando per rappresentare il Calorismo in un’opera intitolata ‘L’Essere’ (attualmente in fase di realizzazione

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